L’Agenzia internazionale per la ricerca sui tumori ha pubblicato il rapporto ufficiale completo sulle correlazioni tra l’inquinamento atmosferico e l’incremento dei rischi cancerogeni. Per la prima volta – afferma l’Agenzia – viene stabilito un legame diretto tra le polveri sottili e l’ozono, e la drammatica patologia.
Secondo l’ARC, infatti, l’aria inquinata sarebbe pericolosa poiché amianto, radiazioni ultraviolette, fumo di tabacco e altre sostanze nocive verrebbero diffuse su larga scala, provocando ogni anno almeno 200 mila decessi per cancro ai polmoni legati proprio all’inquinamento atmosferico.
In tal proposito, l’agenzia Euronews ha recentemente intercettato Dana Loomis, dottore dell’agenzia a Lione, il quale ha affermato che vi sarebbe una concentrazione di inquinamento elevato in Asia e – forse ancor più sorprendente – in Africa. Secondo il medico, “in Cina e in India è dovuto all’industria a carbone, allo sviluppo industriale di questi Paesi. In Nordafrica – in gran parte desertico e poco abitato – l’inquinamento da particolato proviene dalla polvere sollevata dai venti del deserto, quindi è davvero differente dall’inquinamento causato dall’industria”.
Secondo l’Agenzia, infine, la definizione di inquinamento atmosferico come elemento cancerogeno dovrebbe allertare i governi e, di conseguenza, spingere la comunità internazionale a intervenire drasticamente sul tema, al fine di attenuare l’esplosione del fenomeno.