La nota catena di parchi acquatici SeaWorld ha annunciato l’intenzione di non allevare più orche. Dunque, dopo aver cancellato i contestati spettacoli che hanno come protagonista questi animali, la società (cui fanno capo i mega parchi di San Diego, Orlando, San Antonio) ha ufficializzato la decisione di rendere l’attuale generazione di orche in suo possesso l’ultima a vivere in cattività.
“Dobbiamo rispondere al cambiamento di atteggiamento che abbiamo contribuito a creare” – ha affermato Joel Manby, presidente e amministratore delegato di SeaWorld Parks and Entertainment. La società era finita nell’occhio del ciclone tre anni fa, quando venne pubblicato un documentario (“Blackfish”) in cui il protagonista Tilikum, un maschio di 35 anni, catturato da cucciolo in Islanda, era stato ritenuto responsabile della morte di tre persone. In questi giorni Tilikum era in fin di vita a causa di un’infezione non guaribile, a SeaWorld sembra aver colto la giusta occasione per una decisione a suo modo storica.
Anche al fine di ridurre la portata delle critiche, Manby ha poi ricordato che SeaWorld non cattura più un’orca da quattro decenni, e che la scelta non riguarda l’attuale popolazione di mammiferi marini dei suoi acquari naturali, “che o sono nati lì, o lì hanno vissuto per la maggio parte delle loro vite”. Una decisione che sembra essere motivata anche dal caso di Keiko, protagonista del noto film Free Willy, la cui liberazione nel 2002 è stata un sostanziale fallimento: rimesso in mare aperto, l’animale mostrò chiare difficoltà a trattenere il respiro, nuotare, catturare il cibo. Appena un anno dopo il rilascio fu trovata morta in Norvegia.