Alcune importanti case produttrici di pneumatici stanno pensando di realizzare e promuovere commercialmente i c.d. “pneumatici ecologici”, prodotti cercando di non lesinare sull’efficienza e sulle prestazioni di guida, ma altresì con un occhio particolarmente attento sul fronte ambientale.
Questi pneumatici sono infatti realizzati attraverso l’utilizzo di componenti bio-alternative (dagli oli naturali al caucciù), in alternativa del ben più dannoso petrolio, e della nociva gomma industriale. Altri pneumatici a base di succo d’agrumi sono inoltre in corso di predisposizione da parte di ulteriori operatori del settore, generando un nuovo settore ecocompatibile all’interno di tale industria.
Nell’attesa di comprendere in che modo potranno divenire realtà questi particolari pneumatici, vi ricordiamo che già oggi un sostanziale contributo alla natura può essere fornito mediante l’utilizzo dei c.d. “pneumatici rigenerati”. Si tratta di pneumatici che sono ricostruiti (fino a un massimo di tre volte) semplicemente sostituendone il battistrada, ovvero quella parte dello pneumatico che risente maggiormente dell’usura.
Rigenerare uno pneumatico – anzichè acquistarne uno nuovo – consente di risparmiare circa 20 litri di greggio: un dato molto importante, considerato che per costruire uno pneumatico completamente nuovo se ne impiegano circa 25 litri (contro i 5 litri di uno rigenerato).
Inoltre, attraverso la ricostruzione dello pneumatico si riesce a risparmiare circa l’80% dei suoi “pregiudizi” ambientali in termini di anticipata eliminazione, incenerimento e deposito in discarica. Questo particolare procedimento di riciclo consente il risparmio del 70% di energia, con prezzi tagliati del 50% rispetto a uno pneumatico nuovo.
Se l’approccio ecologico di cui sopra fosse applicato in larghissima scala, i risultati a livello globale sarebbero a dir poco straordinari: il 20% dei consumi delle auto viene utilizzato per contrastare la resistenza al rotolmaneot degli pneumatici, e uno pneumatico impiega circa 100 anni prima di decomporsi del tutto. Secondo Legambiente, ammonta a oltre 100 mila tonnellate il peso dei pneumatici fuori uso dispersi attualmente nell’ambiente.