Catastrofismi a parte, sembra proprio che il miele sia destinato a diventare un bene sempre più raro e prezioso. Colpa del maltempo e dei pesticidi che – secondo la denuncia formulata da Legacoop Agroalimentare, Conapi e Unaapi – contribuirebbero (negativamente) alla produzione di miele da parte delle api.
Secondo le associazioni, in particolar modo, pratiche agricole non corrette contribuirebbero alla moria delle api, e di conseguenza alla drastica riduzione della produzione di miele di acacia, castagno, agrumi e millefiori. La perdita produttiva per queste tipologie di prodotto pare sia arrivata già intorno al 50%, con quel che ne consegue sulla sostenibilità di tale business.
Di qui, le associazioni cercano di vederci maggiormente chiaro, andando a richiedere in maniera esplicita più controlli e un passo indietro sulle nuove normative relative all’utilizzo dei pesticidi, che si sono rivelate di grande impatto nei confronti delle api.
Ad ogni modo, e ciò non può che acuire i timori sulla vita del miele, le paure di una graduale sparizione del prodotto sono generalmente riconosciute in tutto il mondo. In Australia, ad esempio, la raccolta di miele d’eucalipto è pressochè scomparsa, mentre quella del miele d’acacia è calata del 50% in Sudamerica, del 40% in Spagna, del 60% nell’Europa Orientale.