E’ un vero e proprio mistero quello che sta riguardando le saighe, una specie rarissima di antilope che è falcidiata da una causa non nota: nelle ultime settimane più di 211 mila saighe sono infatti morte, e a distanza di diversi mesi ancora non sanno il perchè. Fatto sta che ad oggi metà della popolazione di questa specie è oramai estinta.
L’animale un tempo era ampiamente diffuso nelle steppe euroasiatiche, mentre oggi è confinato in poche aree di Kazakistan, Russia e Mongolia.
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La scorsa settimana diversi rappresentanti dei Paesi interessati da questa strana moria si sono incontrati in Uzbekistan per cercare di saperne di più. Le analisi dei campioni di terreno e di acqua hanno per il momento escluso presenze significative di tossine e inquinanti.
Considerata esclusa l’ipotesi di avvelenamento, le cause più probabili sembrano dunque essere quelle che conducono a un batterio conosciuto con il nome di pasteurella, e presente all’interno degli antilopi in uno stato dormiente, per essere poi svegliato da alcuni fattori ambientali.
“Non è qualcosa a cui la specie può sopravvivere” – ha dichiarato il professor Richard A. Kock del Royal Veterinary College londinese, intervistato dal New York Times, che ipotizza che a giocare un ruolo sfavorevole potrebbe essere il cambiamento climatico, con le conseguenze delle temperature che potrebbero aver indebolito le difese delle antilopi ed essere quindi tra le cause del risveglio del batterio.