Il papiro, pianta in corso di sparizione in buona parte del Pianeta, è elemento antinquinamento dalle grandissime potenzialità, in grado di condurre vaste popolazioni internazionali a conseguire dei benefici fondamentali. Il riferimento è prevalentemente alle popolazioni dei Paesi africani e, in maniera ancora più specifica, a quelli che sono colpiti dalla scarsità idrica dovuta alla contaminazione delle acque: una situazione gravissima, che mette a serio rischio la tenuta della salute delle popolazioni locali.
Ebbene, il papiro è da tempo impiegato con successo per poter filtrare l’acqua in due grandi laghi africani: il Lago Vittoria, che si trova nella parte centrale del continente, e il lago Manzala, che invece si trova in Egitto, e può vantare il poco invidiabile primato di essere all’interno del cluster degli specchi d’acqua più inquinati del Paese.
Qui il papiro è al centro di un sistema antinquinamento dalla grande efficacia e, soprattutto, dai caratteri di naturalezza e di ecocompatibilità che presto potrebbero permettere al papiro di replicare le sue funzioni anche altrove.
La pianta può infatti fungere da ideale filtro, migliorando il livello di igiene dell’acqua, per la gioia dei pesci che popolano tali acque, e della popolazione che può utiizzare le stesse acque per utilizzi privati o industriali.
