In tutto il mondo continua ad attirare grande attenzione il business della clonazione. Un business che oramai raggiunge cifre da capogiro, e non solo collettive: negli Stati Uniti un veterinario si è infatti rivolto a un laboratorio sudcoreano per poter avere due copie del proprio cane, spendendo ben 100 mila dollari. In Cina, come vi documentavamo pochi giorni fa, un team di ricercatori ha utilizzato una speciale tecnica che può modificare geneticamente i Beagle per poter ottenere esemplari con il doppio della forza di quelli normali.
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Naturalmente, la pratica della clonazione – sempre più diffusa soprattutto negli Stati Uniti e in alcune parti dell’Asia – non può che produrre importanti risvolti di natura scientifica ed etica. E, altrettanto naturalmente, i cuccioli clonati non possono essere paragonati in tutto e per tutto all’animale si clona: sono infatti propri di un patrimonio genetico molto simile ma non identico, e sono spesso più vulnerabili alle malattie.
E voi che ne pensate?