Animali domestici sempre più diffusi tra gli over 65

Cresce la quota di over 65 che ospita uno degli animali domestici più conosciuti (cane, gatto).

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Nuove ricerche condotte in Italia sembrano confermare la crescente diffusione degli animali domestici, e in particolar modo tra gli over 65.

Stando a quanto afferma l’Osservatorio di FederAnziani Senior Italia, infatti, il 39% degli over 65 (2,1 milioni di persone) possiede un animale domestico, con una spesa di circa 800 euro all’anno per potersi prendere cura del proprio cane o gatto, per una compagnia che quasi la totalità degli anziani giudica come molto importante per il proprio benessere.

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Della spesa complessiva prevista dagli anziani per i propri animali domestici, 125 euro annui finiscono in spese veterinarie, 425 euro per il cibo, 240 per l’igiene. Totalmente, a livello nazionale, il valore economico del business delle spese è di circa 1,4 miliardi di euro annui.

Sempre in ambito analitico e statistico, alla domanda quanto possa essere utile e importante la compagnia fornita dall’animale domestico, ben il 93% del campione risponde “molto” o “abbastanza”. Ancora, il dossier rivela come il 47% abbia ricevuto l’animale domestico in dono, mentre un quarto lo ha trovato e un decimo lo ha acquistato in un negozio di animali. Ben un over 65 su due afferma di occuparsi in prima persona del proprio compagno quattro zampe, con l’82% che conduce il cane a passeggio ogni giorno. Gli anziani si dicono inoltre ben consapevoli dell’importanza della pet therapy (78%), mentre il 97% ritiene importante il ruolo dell’animale domestico nel dare sollievo a un malato.

Tra le altre statistiche meritevoli di attenzione, l’85% dichiara di condurre regolarmente il proprio animale dal veterinario, con una percentuale che è maggiore tra i possessori di cani rispetto che ai possessori di gatti. Quasi il 90% dei proprietari di animali ha inoltre affermato di vaccinarlo nei tempi dovuti.

Infine, il 38% afferma di portare con se l’animale domestico in vacanza, mentre quasi la metà li lascia nelle abitazioni di figli, di parenti o di amici. Il 12% afferma di lasciarli in apposite strutture sorte proprio per accudire gli animali domestici delle persone che si assentano per vari periodi di tempo, mentre il 20% afferma di aver rinunciato a una vacanza poiché l’albergo o la struttura ricettiva di destinazione non accettava animali domestici.