Impaurito e pieno di morsi, con il pelo arruffato e lo sguardo spaventato, Smurf appare in questo modo agli occhi di chi ha la volontà di fotografare e filmare la storia di questo sfortunato piccolo felino. Un gattino che ha vissuto le prime otto settimane di vita tra incredibili angherie e, probabilmente, utilizzato come giocattolo da parte di alcuni cani aggressivi che si stavano allenando per alcuni combattimenti.
Tuttavia, la vita aveva per Smurf (l’equivalente di Puffo, in italiano) un destino ben diverso. Il gattino è infatti stato trovato in una scatola e subito affidato alle cure della Nine Lives Foundation, un centro di recupero che è specializzato nella cura dei gatti feriti.
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“Non so bene che cosa possa aver passato – racconta la veterinaria Monica Rudiger – ma credo che sia stato usato come “giocattolo da masticare”. Lui non può dircelo, ma è qualcosa che ho già visto in passato”. La veterinaria rivela infatti come una volta rasato il pelo sono venute alla luce delle profonde ferite. “Nella nostra zona capita spesso che i gatti vengano usati per allenare i Pit Bull ai combattimenti. Ecco perché diciamo sempre di non regalare i mici su Internet. Li usano per questi scopi” – spiega ancora la veterinaria.
“È ancora troppo presto per poter dire se si riprenderà del tutto. Di sicuro non perderà il colore porpora: nonostante la rasatura, il colore rimane. Probabilmente hanno usato una tintura permanente” – ha poi affermato, aggiungendo un altro elemento di crudeltà a tutta la vicenda…
