E’ stata avviata da una decina di giorni l’iniziativa di pet therapy all’ospedale Santa Maria Annunziata, dove cinque pazienti del reparto di psichiatria possono oggi poter giocare ed entrare in relazione con i cani, potendo in tal modo alleviare i propri problemi di salute mentale.
Tra i cani che vengono coinvolti proattivamente in questo interessantissimo e meritevole esperimento troviamo Chanel, una femmina di pastore tedesco dell’età di 3 anni, e oggi in grado di vantare un perfetto equilibrio fisico e mentale, che ne sta facendo una protagonista del reparto. I pazienti interagiscono con il cane con serenità, potendo fruire del carattere mite dell’amico a quattro zampe, accarezzandola, guidandola con un guinzaglio al collo e dandole da mangiare. Oltre a Chanel, il reparto è arricchito dalla presenza di Bella, un border collie di un anno di età, e divenuta in breve tempo la beniamina.
“Attraverso il rapporto di giocosità che si instaura” – afferma il dottor Stefano Castagnoli, responsabile del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale dell’Annunziata – “migliora la possibilità degli utenti di entrare in contatto con una realtà vera che può essere amica e non minacciosa, aumenta la fiducia e produce un piccolo circuito virtuoso che favorisce il processo di cura”.
L’esperimento, per ora limitato alla sola struttura fiorentina, si ripeterà per altre sette volte fino all’11 luglio, con sessioni di circa un’ora e mezza. In tal modo la struttura fiorentina potrà cercare di verificare se effettivamente la pet therapy porta dei benefici ai pazienti, come la dottrina in argomento sembrerebbe suggerire.
Per il momento chiudiamo dunque questo approfondimento: torneremo sulla pet therapy nel corso delle prossime settimane, seguendo attivamente il test toscano.