Vi siete mai chiesti se sia vero, e per quale motivo, che il cane si senta parte in un branco? Per fornire una risposta a tale interrogativo, ricordiamo come una buona parte delle teorie farebbero discendere il nostro amico cane dal lupo, e che secondo tali teorie una parte del processo di selezione avrebbe avuto carattere naturale. Di certo c’è che una parte rilevante di tale processo è rappresentata dal contributo dell’uomo. Ma per quale motivo?
L’uomo, più o meno consapevolmente, mediante specifici processi di accoppiamento ha fatto in modo che si riproducessero esemplari sempre più docili e mansueti, da utilizzare per poter affidare alcuni compiti di riferimento. Dunque, nell’arco dei secoli, l’uomo è riuscito ad addomesticare gli esemplari, sino a giungere all’attuale situazione, che vede la presenza in natura di centinaia di razze differenti, distinte tra loro per morfologia e utilità.
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Tuttavia, non tutto è andato perduto dell’antico gene del cane, che continua a conservare, così come accade per il lupo, una fondamentale concezione di branco. Vivendo all’interno di una famiglia e diventandone parte integrante, questa diviene per lui il branco.
Altrettanto intuitivo è che all’interno di questa forma di società, esiste un ordine gerarchico che è insito nella natura del cane, e che il nostro cane tenderà a riconoscere. Dunque, per poter educare correttamente il cane è necessario che il nostro amico quattro zampe vi riconosca come capobranco. Di conseguenza voi dovete essere con lui molto amichevoli, sicuri, chiari, coerenti nel modo di comportarsi.
Un segnale di quando ciò non accade è l’eccessiva presa di iniziativa del cane: ricordate sempre che dovete essere voi a scegliere cosa fare e cosa non fare…