Tutti i genitori se ne saranno accorti: i bambini amano istintivamente i cani, e spesso i loro desideri sono improntati al voler un cucciolo tutto per loro, sentendo forte e chiara l’esigenza primitiva di dividere la propria vita con il proprio nuovo amico a quattro zampe.
Pertanto, se un bambino ha paura dei cani, o è aggressivo verso di essi, il motivo va sempre ricercato in un errore educativo dei genitori o in una precedente esperienza traumatica.
Ma, è legittimo a questo punto domandarsi, l’affetto è reciproco? Siamo sicuri che i cani amino realmente i bambini?
Iniziamo con il ricordare che di norma il cane di famiglia quasi sempre adora i bambini di casa: gioca con loro, li sopporta, li difende in caso di pericolo, li sorveglia per evitare che si caccino nei guai. Se così non fosse, è probabile che vi sia un errore di tipo comportamentale ed educativo da parte degli esseri umani nei confronti del cane.
Il discorso cambio, però, se si tratta di un cane estraneo. In questo caso le cose vanno diversamente, poichè per il cane il bambino non è un membro del suo branco e tra loro non si sono creati rapporti di affetto o amicizia. Pertanto, il rapporto si snoderà a seconda del modo con cui il cane vede il bambino.
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Purtroppo, non è facile decifrare la natura di tale relazione, tenendo anche in considerazione che il cane è in grado di riconoscere nel bambino un essere umano solo quando si tratta di un ragazzino dai nove-dieci anni in su. Prima di questa età, il cane nel bambino vede una specie diversa dalla nostra, a meno che non sia stato imprintato e/o socializzato anche sui bambini.
Ancora, si tenga conto che fino a quando il cane è un cucciolo, nel bambino vedrà sempre e comunque un altro cucciolo. Se il cane è adulto, il contesto cambia radicalmente, poichè il bimbo può essere visto come un “figlio” se il cane è un maschio e se imprinting e/o socializzazione hanno compreso i bambini, o come il cucciolo di un’altra femmina, se il cane è femmina e se è stata imprintata/socializzata verso i bambini. In quest’ultimo caso, il rapporto dipenderà dalla relazione tra il cane e l’altra femmina: se è vista come superiore gerarchica la cagna non si sente autorizzata a prendere posizione contro i “cuccioli altrui”, che saranno comunque rispettati perché potrebbero appartenere, appunto, alla padrona; di contro, se questa è vista come inferiore gerarchica, però, la cagna potrebbe anche essere aggressiva verso i cuccioli estranei.
Infine, è anche possibile che il bimbo sia visto come una sorta di oggetto misterioso dai cani, che non conoscono i bambini: il bimbo verrà a questo punto valutato a seconda del suo comportamento. Ad esempio, se li infastidisce e tira la coda, il cane interpreterà il bimbo come un animale da evitare o da attaccare.