In questi giorni stiamo andando all’esplorazione dei sensi del gatto, alla scoperta di qualche informazione in più su come il nostro amico felino percepisca il mondo. Ed è giunto oggi il momento di occuparci della vista. In altri termini, come vede il gatto?
Il gatto, contrariamente a quanto sostengono alcuni, non ha la possibilità di vedere chiaramente al buio. Tuttavia, uno strato riflettente sul fondo al suo occhio, il tapetum lucidum, ha la funzione di intensificare la luce in arrivo. Quel che ne consegue è che i gatti sono in grado di discriminare l’illuminazione a un quinto della soglia di luminosità degli esseri umani, ma il loro potere di risoluzione (capacità di separare o distinguere due punti o componenti di un oggetto) è solo un decimo di quella umana.
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Un altro elemento sul quale spesso ci si dibatte, parlando di gatti e di vista, è relativo al fatto che i gatti siano o meno in grado di percepire i colori. Ebbene, ricordando che la visione dei colori è ben sviluppata nei pesci e nei primati, ma non generalmente negli altri mammiferi, i gatti posseggono due tipi di “coni” che dovrebbero assorbire la luce verde e blu. È tuttavia è molto difficile insegnare ai gatti a discriminare tra i colori, sebbene siano in grado di imparare a discriminare tra gli altri stimoli visivi con facilità.
Per cercare di saperne di più, gli scienziati hanno cercato di stimolare i gatti a distinguere due simboli, e a discriminare poi tra gli stessi simboli che differiscono tra loro solo per il colore. Ne è risultato che in effetti gatti possono realizzare la discriminazione, ma solo dopo 1400 tentativi. Dunque, è possibile che in effetti i gatti abbiano una qualche percezione nei colori, ma che, in realtà, non la usino molto spesso.