Ha vissuto la prima parte della sua vita tra sofferenze e violenze: un pit bull era infatti costretto a partecipare ai combattimenti tra cani, indotti alle angherie dal suo precedente proprietario, evidentemente non troppo attento a valutare ferite e traumi subiti dal cagnolone. Poi, quando ci si è reso conto che il cane non era più utile per le lotte, poiché il suo stato di salute era fortemente precario, si è pensato di procedere con la soppressione.
E qui, come spesso avviene nei casi in cui il destino ci mette una zampa, succede l’imprevedibile: pochi minuti prima di essere soppresso Jude – questo il nome del cane – ha leccato la mano dell’agente che lo stava per ammazzare, e l’uomo ha deciso di fermarsi. Ha dunque abbassato le mani, ed ha deciso di salvarlo, portandolo all’associazione A Pathway To Hope Animal Rescue, che si occupa proprio del salvataggio di animali in difficoltà.
“Quando Jude è arrivato, il suo corpo era distrutto – racconta Amy Hofer, co- fondatrice di “A Pathway to Hope animal rescue” – aveva un soffio al cuore e lacerazioni in più punti della sua pelle, a causa delle lotte brutali alle quali era costretto a partecipare fino a poco tempo prima. «Non sapevano neanche di che colore fosse il suo pelo, perché era coperto di sangue – dice Hofer -. Adesso il quattro zampe sta bene, anche se non è stato facile educarlo ad uscire dalla gabbia, e a fare lunghe passeggiate, superando i traumi del passato”.
Qualche giorno fa una nuova famiglia ha chiesto di adottare il cagnolone.