Diverse volte sul nostro sito abbiamo avuto il piacere di illustrare filmati che ritraggono una mamma gatta alle prese con i suoi cuccioli: il video che oggi vi mostriamo appartiene più che degnamente a questa serie, e ci fa comprendere ancora una volta quanto la natura sia autonomamente in grado di pensare all’evoluzione e alla cura dei piccoli amici a quattro zampe. Ma cosa succede se troviamo un gattino di una settimana, rimasto orfano?
Innanzitutto, sappiate che i gatti che rimangono orfani appena nati sono completamente inermi, e dipenderanno in tutto e per tutto da voi (mangiare, pulizia, regolazione della temperatura, e così via).
Per questo motivo occuparsi di queste piccole creature è piuttosto difficoltoso, e l’ignoranza di alcuni concetti base spesso mette a dura sopportazione la loro capacità di rimanere in vita. L’aiuto del veterinario diventa così indispensabile, visto e considerato che sarà necessario programmare in che modo trasferire gli anticorpi ai cuccioli (ordinariamente trasmessi mediante il colostro, il primo latte materno).
Ancora prima di portare i gattini dal veterinario, sappiate che il primo problema da risolvere è quello della temperatura: per le prime 2 settimane di vita, infatti, i cuccioli non riescono a regolare la loro temperatura corporea (è il corpo della madre che li riscalda). Procuratevi pertanto una scatola piccola, che possa far stare molto vicini i gattini, ma con bordi sufficientemente alti da impedir loro di uscire. Sul fondo della scatola ponete una traversina che abbia un latto assorbente sul quale poggiare i gatti.
Mettete inoltre di fianco ai mici una fonte di calore senza la quale non potrebbero sopravvivere (soprattutto in inverno): vanno benissimo lampade a raggi infrarossi o alogene, posizionate in direzione dei gattini a giusta distanza. Fate una prova con la mano: dovete sentire calore, ma non dovete scottarvi!