La Corte di Giustizia Europea ha decretato che le attività di movimentazione di animali oltre i confini nazionali, e ai fini di adozione, devono essere classificate come “movimentazioni commerciali”, indipendentemente dal fatto che possano generare un effettivo profitto, o meno.
Una pronuncia cha ha generato la soddisfazione della Lav, che con tale orientamento spera si possa contrastare più efficacemente il traffico dei cuccioli.
Leggi anche: Botti di Capodanno, qualche consiglio per proteggere cani e gatti
“Ogni uso improprio della normativa per il trasporto non commerciale di animali d’affezione, anche se non a scopo di lucro, contribuisce a creare ulteriore confusione” – segnala la Lav – “in un momento storico in cui stiamo assistendo a un crescente, organizzato e sistematico abuso della stessa, a fini puramente commerciali. Inoltre, per garantire la tracciabilità degli animali adottati all’estero, è necessario che le movimentazioni a scopo di adozione siano fatte in maniera adeguata e sicura, con sistemi che siano opportunamente rispettati e controllati“.