Poco fa abbiamo avuto modo di comprendere in che modo il gatto utilizzi la coda per poter comunicare con noi. Ebbene, non è certamente la coda l’unico strumento che il micio usa per orientare i suoi atteggiamenti: occhi e orecchie rappresentano infatti dei complementi fondamentali e di straordinaria significatività.
Qualche esempio? Un gatto tranquillo ha generalmente l’abitudine di tenere le orecchie diritte, orientate verso i lati della testa, muovendole seguendo i suoni che attirano la sua attenzione. Di contro, quando il gatto è impaurito, abbassa le orecchie, tanto più quanto più ha paura. Quando la paura si trasforma in terrore, tanto che il micio sarebbe anche pronto ad attaccare, tiene le orecchie completamente appiattite sul cranio e rivolte all’indietro.
E gli occhi? Gli occhi del gatto, come noto, hanno pupille estremamente reattive alla luce, che possono ridursi a sottili fessure verticali in condizioni di piena illuminazione e dilatarsi enormemente al buio, consentendogli di vedere anche quando i nostri occhi non vedrebbero nulla.
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In tal senso, gli occhi di un gatto spaventato o eccitato appaiono rossi, perché i vasi sanguigni retinici possono essere visti attraverso le pupille dilatate. Di contro, se è rilassato gli occhi sono bene aperti, ma non dilatati come quando è spaventato. Quando invece è in caccia, gli occhi sono bene aperti e “puntati” con attenzione sulla preda.
Ricordate infine che se avete davanti a voi un gatto, è bene non fissarlo direttamente negli occhi, poiché il micio considera questa azione un segno di gravissima scortesia. Apprezzano invece se li si osserva ammiccando!