L’associazione animalista francese One Voice ha denunciato attraverso un video le condizioni di vita all’interno degli allevamenti dei conigli d’Angora. La storia è stata ripresa dal magazine britannico Daily Maile dal portale francese europe1.fr. One Voice, per bocca del suo presidente Muriel Arnal, chiede il divieto degli allevamenti di conigli d’angora e il commercio della loro lana: “A volte la pelle è strappata come si vede dalle immagini del video” ha affermato Arnal. La pelliccia raccolte dai conigli è trasformata in lana d’angora, che viene usata per fare maglioni, calze e sciarpe: “I conigli soffrono, piangono, questo è inaccettabile. A volte la pelle viene completamente strappata”, ha proseguito Muriel Arnal. I membri dell’associazione fondata nel 1995 con sede a Strasburgo hanno potuto constatare quanto avviene in sei allevamenti di conigli in altrettante aziende agricole francesi.
Arnal non vuole fare i nomi delle aziende agricole ma il suo è un discorso più generale: “Intendo denunciare un intero sistema e di ottenere il divieto degli allevamenti di conigli d’angora e il commercio della lana. Siamo anche pronti ad aiutare gli allevatori a riconvertire la loro produzione anche perché non ci sono controlli negli allevamenti”. La denuncia dell’associazione One Voice non è l’unica. Infatti nel 2013 Un precedente sondaggio pubblicato dalla Peta associazione ha denunciato le condizioni di allevamento di coniglio d’angora in Cina, che ha il 90% della produzione mondiale. “Rispetto alla Cina, l’unica cosa diversa in Francia è che i conigli hanno la paglia nella loro gabbia, ma non viene utilizzata per il benessere degli animali ma per conservare il pelo pulito e setoso”, conclude Muriel Arnal.