Secondo l’AIDAA nel 2014 sono stati uccisi tra i 6mila e 7mila gatti. E, purtroppo, una parte significativa di queste è stata utilizzata come elemento culinario. Ma sfatiamo subito un vecchio mito: non si tratta di ristoranti cinesi, come i mal pensanti potrebbero riflettere con superficialità, ma italianissimi.
Il tema non è d’altronde una novità. Qualche anno fa Beppe Bigazzi venne sostanzialmente allontanato dalla Rai per aver fatto un’infelice riflessione culinaria sui gatti. Eppure i dati diffusi parlano di succulenti pranzi con menù a base di gatto tra le province di Vicenza, Brescia, Cremona, Verona… e anche nella “moderna” Milano.
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Ovviamente non si conoscono i nomi dei ristoranti in cui avvengono questi massacri perché uccidere, e mangiare un gatto e un cane è un reato punibile con la detenzione ai sensi dell’art. 544 del Codice Penale.
Sempre a Milano, recentemente una gattara ha allevato dei gatti e ha venduto la loro carne facendola passare per quella di coniglio.