La figura del ‘chief mouser’, o ‘acchiappatopi capo’, fu introdotta in Gran Bretagna da Enrico VIII, che recluto’ a tempo pieno un gatto al ministero del Tesoro perché tenesse lontani i roditori. Come ogni tradizione britannica che si rispetti, anche questa e’ sopravvissuta ai secoli, estendosi nel frattempo al Foreign Office e a Downing Street.
A Larry e Palmerston si aggiunge anche Gladstone. Sono i gatti che popolano le stanze rispettivamente di Downing Street, del Ministero degli affari esteri inglese e del Tesoro. Ma proprio Gladstone sta diventando una vera e propria star del web: un elegante esemplare di soriano nero di 19 mesi che su Instagram è diventato una star conquistando quasi settemila follower e che si fa fotografare con il suo impeccabile farfallino rosso a pois bianchi. Gladstone fa sapere ai suoi fan che il rosso è il suo colore preferito e mostra orgoglioso i regali e le lettere che riceve ogni giorno. E in Gran Bretagna già si ironizza ripetendo la frase “I tagli di Cameron, i gatti di May”, giocando tra le parole “cuts”, tagli in inglese, e “cats”, appunto gatti.
Insomma tra i palazzi del governo e dei ministeri si aggirano degli amorevoli felini che con la loro presenza rendono più gradevoli le giornate. Ovviamente non sono mancate le polemiche: di recente un cittadino aveva chiesto al ministero “quanti gatti impiegasse e quale fosse il costo annuale per il loro vitto, alloggio e mantenimento” inoltrando una formale richiesta sul sito del ministero. Come si può leggere sull’area apposita del sito di Downing Street, un impiegato dello Scacchiere ha prontamente tranquillizzato l’uomo assicurando che il mantenimento dello “chief mouser” inquilino del numero 1 di Horse Guards non comporta alcun costo per i contribuenti.