Cosa Cola e Pepsi, due dei massimi leder mondiali nella produzione di bibite gassate non alcoliche, hanno scelto di rimuovere dalla lista dei propri ingredienti il Brominated Vegetable Oil (d’ora in poi, BVO), un elemento potenzialmente pericoloso, aggiunto come emulsionante alimentare ad alcune bibite come la Fanta e Powerade. Una scelta che segue quella che la Pepsi ebbe modo di adottare qualche tempo fa, rimuovendo la stessa sostanza dal Gatorade. Ma quali sono i rischi del BVO? E come si è giunti a questa clamorosa decisione?
Rischi del BVO
L’utilizzo del BVO (una sostanza che deriva dalla soia o dal mais) serve a diluire e amalgamare gli aromi che, altrimenti, rimarrebbero in superficie. Un utilizzo che è tuttavia tecnicamente vietato anche nel mercato dell’Unione Europea: per tale motivo da tempo è attiva una campagna che punta a vietarne l’uso, considerando che sul lungo termine il BVO potrebbe causare problemi di salute come la perdita di memoria e problemi al sistema nervoso e alla pelle.
Petizione anti-BVO
Le pressioni sull’eliminazione del BVO dalla lista degli ingredienti si sono fatte particolarmente pressanti in seguito alla petizione globale lanciata da Sarah Kavanagh, una ragazzina di 17 anni, del Mississippi, che ha avviato la sua raccolta firme mediante il sito Change.org. La petizione è stata firmata da numerosissimi utenti, ed ha indotto le due compagnie a rivedere le proprie posizioni in merito. “Fa piacere che ora le aziende, soprattutto le multinazionali, ascoltino i consumatori” – ha poi commentato Sarah.
Cosa accadrà ora
Rimane ora da comprendere cosa potrà accadere ora che il BVO sparirà dalle bevande di Coca Cola e Pepsi. La prima delle due aziende ha già confermato che sostituirà il BVO con altri ingredienti come il saccarosio acetato isobutirrato, ed esteri glicerici di resina.